PROGRAMMAZIONE

Introduzione

A giugno 2020, al termine di un faticoso anno scolastico, segnato dalla chiusura forzata di tutte le scuole di ogni ordine e grado a causa della pandemia COVID -19, abbiamo dedicato tempo per riflettere sulle nostre precedenti esperienze educative e progettuali con l’intento di adeguarle alle richieste ministeriali, al fine di poter riaprire la scuola in totale sicurezza.

Si è riorganizzata l’intera struttura dell’istituto scolastico dedicando particolare attenzione alla programmazione didattica per adeguarla al nuovo modello educativo.

La nuova struttura organizzativa prevede la divisione dei bambini in 5 sezioni dell’infanzia ed una sezione primavera. (che accoglie bimbi tra 24/36 mesi, come indicato nell’allegato 1.

Le classi della sezione infanzia sono state costituite per fasce d’età e sono così composte:

  • 2 classi di bimbi/e di 3 anni
  • 1 classe di bimbi/e di 4 anni
  • 2 sezioni di bimbi/e di 5 anni

Ognuna di queste classi costituisce “una bolla”, come definita dalle direttive ministeriali per il contenimento della pandemia ed ha una sua gestione autonoma al fine di garantire la non mescolanza dei gruppi.

I bimbi di ogni gruppo classe consumano il pasto e fanno il riposo pomeridiano all’interno della sezione di appartenenza.

Per questo motivo ciascun gruppo classe consumerà il pasto e farà il riposo pomeridiano all’interno della sezione di appartenenza.

Per quanto riguarda la progettazione didattica si è deciso di lavorare ponendo come presupposto fondamentale il rispetto dei tempi e delle esigenze dei bambini, ponendoli al centro del nostro pensare educativo.

Premessa Pedagogica

La Scuola dell’Infanzia viene spesso identificata come il luogo dove i bambini imparano, socializzano e consolidano esperienze didattiche che divengono competenze di crescita. Questo è certamente vero, ma la scuola dell’infanzia è anche e soprattutto ambiente significativo nel quale avvengono apprendimenti e narrazioni.

La presente progettazione trova il suo punto di partenza proprio dalla considerazione del luogo scolastico come ambiente di apprendimenti significativi promossi sia da esperienze didattiche precise, che dalla consapevolezza educativa di saper promuovere e sostenere una serena vita scolastica dove i bambini si sentano accolti.

In questo orizzonte di senso e anche nella quotidianità dell’esperienza scolastica un importante ruolo è affidato alla famiglia, nel rispetto e nella promozione della corresponsabilità educativa a cui sono chiamati.

Tale lavoro infatti, in adesione alle indicazioni contenute nel P.T.O.F e nella regolamentazione degli organi collegiali (dove la famiglia trova spazio nelle assemblee di sezione e nei suoi rappresentanti) viene presentato all’inizio dell’anno e condiviso nel suo itinere durante l’anno.

Il riferimento normativo è legato alle ultime disposizioni di Legge contenute nella Legge 53/03 di riforma dei Cicli Scolastici e delle indicazioni Nazionale per il curricolo del novembre 2012.

Idea di bambino

Il punto focale di ogni nostra progettazione risiede nell’immagine del bambino come persona portatrice non solo di bisogni, ma anche di interessi, come individuo competente ed attivo al quale si riconoscono capacità e desiderio di apprendere e di comunicare. Affinchè questo bagaglio di competenze emerga e si espliciti in tutta la sua potenza, i bambini necessitano della fiducia e dell’attenzione degli adulti che sappiano cogliere e valorizzare ciò che in ogni singola fase della loro crescita sanno esprimere e che siano capaci di lanciare sfide alle loro competenze già consolidate per metterli nella condizione di poter “andare oltre”.

La progettazione valorizza un atteggiamento osservativo e flessibile, che tiene conto dei percorsi e delle specificità individuali e cerca di rispondere ai bisogni e agli interessi di ogni bambino.

Obiettivi Formativi

  • Identificarsi in un  nuovo contesto di vita per poter socializzare con i compagni e gli adulti relazionando il proprio sé divenuto significativo.
  • Instaurare con padronanza e sicurezza le relazioni con i compagni e le insegnanti maturando la propria identità personale fatta di appartenenze amicali scelte, condivise e significative.
  • Vivere la propria identità personale rapportata a quella del gruppo condividendo percorsi e progetti.
  • Socializzare le proprie esperienze arricchite dal confronto tra adulti e compagni.

Gli obiettivi accennati fanno riferimento alle categorie della

Maturazione dell’identità

Conquista dell’autonomia

Sviluppo delle competenze

Maturazione dell’identità: “Chi sono io?”

Permettere al bambino di prendere coscienza, sicurezza, stima di sé e delle proprie capacità è renderlo consapevole che sta crescendo.

Per favorire ciò è necessario avere un approccio positivo con la realtà, instaurare un rapporto di fiducia con l’adulto e confrontarsi continuamente con gli altri.

Conquista dell’autonomia: “Io sono capace di”

Portare il bambino ad agire liberamente nell’ambiente, a fare da solo ad operare scelte personali nel rispetto degli altri e delle regole conferisce la consapevolezza che l’adulto è sempre presente e disponibile.

Sviluppo delle competenze- “Io posso fare”

Promuovere esperienze che permettano al bambino di sviluppare tutte le potenzialità riguardanti l’aspetto cognitivo, affettivo ed emotivo, salvaguardando i bisogni e le tappe evolutive.

Aspetti metodologici generali

L’adulto propone un percorso che sia significativo e che tenga conto dei bisogni e delle modalità di approccio dei bambini con la realtà. All’interno dell’esperienza si articolano varie possibilità che diventano occasioni del “fare” e dell’imparare”. Osservando e vivendo insieme ai bambini l’adulto formula ipotesi e permette al bambino di farle proprie verificandole attivamente con l’esperienza concreta.

Le modalità sono articolate in quattro momenti:

L’ipotesi

Essa è la vera e propria proposta di lavoro dell’adulto.

L’osservazione

E’ il momento dello sguardo didattico – educativo di come lavorano i bambini e di quello che esprimono.

Lo sviluppo di ipotesi 

E’ tutto quello che l’educatrice non aveva previsto ma che nasce spontaneo dai bambini e dalle loro osservazioni

La verifica  

E’ la valutazione di cosa i bambini hanno colto e interiorizzato dall’esperienza.

L’osservazione, durante le attività didattiche, serve per verificare le conquiste fatte, gli obiettivi raggiunti.

Il cammino di crescita di un bambino non può essere considerato solo in base a traguardi di tipo didattico ma anche e soprattutto nella promozione degli apprendimenti e di conseguenza l’osservazione dell’insegnante sarà di tipo quantitativo e qualitativo.

Gli strumenti a disposizione

Per strumenti intendiamo tutto ciò di cui le insegnanti hanno a disposizione e collegialmente scelgono per promuovere gli apprendimenti contenuti nella programmazione. 

Gli strumenti utilizzati saranno:

–   L’album personale-portfolio

Si tratta di una raccolta del materiale grafico-pittorico, fotografico e verbale del bambino.

Esso permette di documentare alla famiglia il percorso delle proposte educative, rendendola partecipe delle esperienze che accompagnano il bambino alla scuola materna.

Questo strumento serve anche al bambino per ripercorrere e fare memoria della propria “storia vissuta” durante il cammino educativo.

Progettazione annuale 2020/2021 “Il mostro delle emozioni”

Premessa

Per favorire uno sviluppo armonico del bambino è necessario un giusto equilibrio tra le competenze cognitive ed emotive. Spesso i bambini si trovano di fronte a forti emozioni che non riescono a comprendere: hanno difficoltà a capire cosa stia succedendo loro e perché. L’educazione affettiva, quindi, deve occupare nella scuola un ruolo fondamentale, avviando il bambino ad una più profonda, positiva conoscenza di sé, delle sue potenzialità, delle sue fragilità e ad instaurare rapporti gratificanti con gli altri basati sulla collaborazione, il rispetto, il dialogo. Lo sviluppo delle emozioni, alfabetizzazione emotiva, migliora l’apprendimento, il clima della classe, i rapporti con gli insegnanti e tra i bambini stessi e sostiene la loro crescita psicologica. La volontà delle insegnanti di capire gli alunni, e quella da parte degli alunni di relazionarsi con gli altri, sono il punto di partenza di un rapporto empatico, funzionale anche al processo di insegnamento-apprendimento. Così come dicono le Indicazioni Nazionali “lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata […] Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista.” Il nostro progetto intende portare il bambino ad un “emozionante” percorso, fatto di giochi, storie, musica, arte dove mente e cuore del bambino imparano a conoscere e riconoscere il linguaggio delle emozioni. Con questo progetto vogliamo stimolare nel bambino la voglia di conoscere sé e l’altro, capirlo, calandosi nei suoi panni, per comprenderne sentimenti, desideri, sofferenze e gioie.

Finalità

 L’educazione impartita ai bambini spesso è attenta a valorizzare soprattutto le capacità intellettive e fisiche senza dare spazio sufficiente agli aspetti emotivi e relazionali, che sono invece fondamentali perché un bambino cresca in maniera armonica e completa. Le emozioni, gli affetti e i sentimenti sono il costante sottofondo delle nostre esperienze quotidiane e condizionano il nostro agire e l’apprendimento. La finalità del nostro progetto educativo sarà quindi quella di creare, nella scuola, un ambiente sereno che consenta al bambino di comprendere i propri sentimenti e quelli degli altri, di sviluppare capacità di adattamento, di imparare a dar voce e nome alle proprie emozioni, imparando a gestirle. Per noi insegnanti è indispensabile aiutare il bambino ad osservare, conoscere il proprio stato d’animo ed acquisire le capacità di esprimersi con i vari linguaggi per favorire la sua crescita. Pertanto abbiamo ideato un percorso educativo che, partendo dall’osservazione di sé, sosterrà il bambino a riconoscere, elaborare, esprimere emozioni, cercare di raccontarle, disegnarle, colorarle, esteriorizzarle nel gioco, con il corpo e la musica.

Sfondo integratore

 Un personaggio motivante, il mostro delle emozioni, ci accompagnerà nel nostro progetto educativo alla scoperta dell’universo delle emozioni. Il mostro dei colori si è svegliato di umore strano: è confuso, stralunato… Non riesce a capire cosa gli succeda: ha combinato un guaio; ha fatto un pasticcio con le sue emozioni, sono talmente mescolate che non funzionano! Chiederà aiuto ai bambini per conoscerle, riordinarle, sistemarle e dargli un nome. Consegnerà ad ogni classe un barattolo contenente sei pezzi di stoffa colorati, ogni colore verrà associato alle emozioni; sarà questo il punto di partenza del nostro progetto educativo. In ogni sezione verranno affrontati gli argomenti proposti nella mappa concettuale attraverso giochi, racconti, semplici esperimenti o elaborazioni immaginarie seguendo l’orientamento metodologico ed i percorsi di apprendimento che meglio si adeguano al gruppo-classe.

Fasi operative

La progettazione annuale si dividerà in bimestri. Il primo mese di scuola (Settembre) sarà dedicato all’inserimento dei nuovi iscritti e all’accoglienza dei bambini divenuti mezzani e grandi.  Le unità di apprendimento successive avranno come obiettivo primario quello di conoscere le emozioni, associandole ad un colore : tristezza, rabbia, gioia e paura.

Ogni unità di apprendimento (della durate di due mesi) sarà legata alle esigenze di ogni sezione e prenderà avvio da una narrazione.

Sarà dunque possibile che le unità didattiche affrontate non seguano per tutte le sezioni il medesimo calendario e la medesima struttura.

Destinatari

Bambini di tre, quattro, cinque anni

Insegnanti coinvolti: l’insegnante di sezione

Campi d’esperienza

COSA SI INTENDE CON L’ESPRESSIONE CAMPO D’ESPERIENZA?

Anzitutto, uno spazio circoscritto dell’esperienza culturale umana, in cui si attivano particolari comportamenti evocati dalle parole e dagli altri segni utilizzati per comunicare. Le espressioni verbali e i segni (i codici simbolico-culturali)… attivano immagini, ricordi, conoscenze sui fenomeni; evocano vissuti, modi di fare, procedure per trovare soluzioni… Il campo di esperienza è uno strumento molto utile per organizzare le attività di insegnamento/apprendimento. All’interno del campo di esperienza, negli Orientamenti del ’91 in modo più esplicito, nei successivi programmi in modo sottinteso, troviamo le coordinate specifiche dei sistemi simbolico culturali che vi appartengono: obiettivi, metodi, dimensioni di sviluppo del bambino, strategie privilegiate, traguardi di sviluppo della competenza…” (tratto dalla rivista “Scuola dell’Infanzia”).

Un campo di esperienza è quindi il vissuto del bambino nelle sue manifestazioni comportamentali, comunicative, relazionali, il suo modo di approcciare le situazioni, ma al tempo stesso è anche il vissuto dell’insegnante e il contesto entro cui le esperienze si svolgono. Il campo è un concetto dinamico in cui le parti coinvolte (bambino, docente e contesto) si trasformano reciprocamente, si arricchiscono, si evolvono.

Così come le discipline anche i campi di esperienza non possono essere isolati, sganciati uno dall’altro; ciò premesso dobbiamo tener presente che ogni volta che progettiamo un’attività, che deriva necessariamente dai bisogni dei bambini e dalle loro potenzialità, può verificarsi che un campo sia predominante e qualche altro trasversale, in virtù del fatto che ciò che ci circonda è un insieme dinamico di elementi interagenti.

Con questo termine si indicano i diversi ambiti del FARE e dell’AGIRE DEL BAMBINO e quindi i settori specifici ed individuabili di COMPETENZA nei quali il bambino conferisce SIGNIFICATO alle sue molteplici attività, sviluppa il suo APPRENDIMENTO e persegue i suoi traguardi formativi, nel concreto di una ESPERIENZA che si svolge entro confini definiti e con il costante suo ATTIVO COINVOLGIMENTO

Già presenti negli orientamenti del ‘91( in numero di 6), nelle indicazioni ne ritroviamo 5:

  • Il sé e l’altro: Il bambino prende coscienza della propria identità, scopre la diversità e apprende le prime regole di vita sociale ( es:gli altri come limite alla propria volontà, la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare, l’esistenza e il rispetto di diversi punti di vista). E’ il campo delle riflessioni sul senso e le conseguenze delle proprie azioni
  • il corpo e il movimento:; è il campo di esperienza della corporeità e della motricità. Promuove la presa di coscienza del valore del corpo, inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica
  • immagini, suoni, colori: Il bambino scopre molti linguaggi: la voce, i suoni, la musica, i gesti, la drammatizzazione, il disegno, la pittura, la manipolazione dei materiali e di mass-media. La scoperta e l’educazione dei diversi linguaggi sviluppa il senso del bello, la conoscenza di sé, degli altri della realtà .Inoltre la scuola favorisce l’esperienza della multimedialità attraverso l’esplorazione delle possibilità espressive e creative dei media(fotografia, cinema, televisione)
  • i discorsi e le parole: E’ lo specifico campo di esercizio delle capacità comunicative riferite al linguaggio , attraverso conversazioni regolate dall’adulto e dall’interazione con i compagni. La scuola offre l’opportunità di parlare delle proprie esperienze personali, chiedere spiegazioni, confrontare punti di vista, condividere conoscenze, ascoltare fiabe, filastrocche poesie, racconti, fare giochi di parole, i bambini iniziano a cimentarsi con l’esplorazione della lingua scritta
  • la conoscenza del mondo: I bambini imparano ad osservare la realtà, l’ambiente naturale con i suoi fenomeni, le piante e gli animali. Imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Giocando e confrontandosi con i compagni operano classificazioni ,raggruppamenti, familiarizzano con i numeri, le forme geometriche e lo spazio. Attraverso attività concrete si avviano i primi processi di astrazione e simbolizzazione delle esperienze elaborando una prima organizzazione del mondo.

Sezione Primavera

Campi di esperienza

 

Il sé e l’altro

  • Superare serenamente il distacco e la lontanza dai genitori
  • Sviluppare capacità relazionali
  • Condividere esperienze con il gruppo
  • Riconoscere le emozioni proprie ed altrui
  • Sviluppare empatia
  • Prendersi cura di sé e dell’altro
  • Apprendere semplici regole di comportamento

Il corpo in movimento

  • Svolgere in autonomia semplici azioni di routine, relativa alla gestione e cura personale
  • Partecipare attivamente a giochi motori in spazi chiusi e in spazi aperti, rispettando le regole
  • Conoscere le diverse parti del corpo e la loro funzionalità
  • Controllare e coordinare i movimenti del proprio corpo
  • Comprendere semplici comandi: sopra/sotto, alto/basso, dentro/fuori
  • Riconoscere le espressioni del viso con riferimento alle relative emozioni
  • Percorrere brevi tragitti “in cordata”, nel rispetto delle regole stradali (camminare sul marciapiede, attraversare sulle strisce pedonali)

Immagini, suoni e colori

  • Affinare la percezione di forme e colori
  • Sviluppare capacità espressive, comunicative e logico-associative
  • Esprimersi autonomamente attraverso il disegno, la pittura e le altre attività manipolative, utlizzando differenti tecniche espressive
  • Esprimere emozioni attraverso i colori e la musica
  • Mimare azioni

I discorsi e le parole

  • Sviluppare capacità d’ascolto
  • Brevi frasi su di sé
  • Comunicare con linguaggi verbali, la mimica e la gestualità di una situazione, di uno stato d’animo, di un’emozione
  • Vivere il libro, come strumento di gioco, di divertimento e conoscenza
  • Arricchire le competenze fonologiche e lessicali
  • Memorizzare canzoncine

La conoscenza del mondo

  • Distinguere le dimensioni grande-piccolo
  • Distinguere i concetti temporali prima-dopo
  • Sviluppare la sensibilità sensoriale attraverso l’esplorazione, la scoperta e l’uso di materiali
  • Sviluppare immaginazione e creatività per iniziare il processo di osservazione
  • Osservare i fenomeni naturali per individuare gli aspetti semplici per l’avvio del pensiero scientifico
  • Creare coinvolgimento e responsabilità nelle uscite
  • Sviluppare il rispetto e la cura per l’ambiente e la natura

 Sezione pulcini e coniglietti (3 anni)

Campi di esperienza

 

Il sé e l’altro

  • Sviluppare L’identità personale: il bambino diviene consapevole delle proprie esigenze e sentimenti sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato
  • Condividere esperienze con il gruppo
  • Imparare a confrontarsi
  • Ascoltare e dare spiegazioni del proprio comportamento
  • Apprendere a discutere e progettare confrontando ipotesi e procedure, giocando e lavorando in modo costruttivo e creativo

Il corpo in movimento

  • Raggiungimento di una buona autonomia personale
  • Partecipare attivamente a giochi motori in spazi chiusi e in spazi aperti, rispettando le regole
  • Promuovere nel bambino la sperimentazione nel gioco, affinchè trovi piacere nel movimento e nelle diverse forme di destrezza quali correre, stare in equilibrio
  • Controllare e coordinare i movimenti del proprio corpo
  • Comprendere semplici comandi: sopra/sotto, alto/basso, dentro/fuori
  • Esercitare le potenzialità sensoriali , conoscitive , relazionali dell’espressione corporea
  • Conoscere le diverse parti del corpo e saperlo rappresentare

Immagini, suoni e colori

  • Affinare la percezione di forme e colori
  • Sviluppare capacità espressive, comunicative e logico-associative
  • Esprimersi autonomamente attraverso il disegno, la pittura e le altre attività manipolative, utlizzando differenti tecniche espressive
  • Esprimere emozioni attraverso i colori e la musica
  • Mimare azioni

I discorsi e le parole

  • Sviluppare capacità d’ascolto
  • Comunicare con linguaggi verbali, la mimica e la gestualità di una situazione, di uno stato d’animo, di un’emozione
  • Arricchire le competenze fonologiche e lessicali
  • Memorizzare canzoni ,filastrocche e brevi poesie

La conoscenza del mondo

  • Distinguere le dimenzioni grande-piccolo
  • Distinguere i concetti temporali prima-dopo
  • Sviluppare la sensibilità sensoriale attraverso l’esplorazione, la scoperta e l’uso di materiali
  • Sviluppare la capacità di collocare se stesso nello spazio
  • Sviluppare immaginazione e creatività per iniziare il processo di osservazione
  • Promuovere l’osservazione di fenomeni naturali per individuare  gli aspetti semplici per l’avvio del pensiero scientifico
  • Sviluppare il rispetto e la cura per l’ambiente e la natura

Sezione Ranocchie (4 anni)

Campi di esperienza

 

Il sé e l’altro

  • Conoscere la propria storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza.
  •  Riflettere, confrontarsi e discutere con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto.
  •  Essere consapevole delle differenze ed averne rispetto.
  • Ascoltare gli altri e dare spiegazione del proprio comportamento e del proprio punto di vista.
  • Dialogare, discutere e progettare confrontando ipotesi e procedure
  •  Giocare e lavorare in modo costruttivo e creativo.

Il corpo in movimento

  • Svolgere in autonomia semplici azioni di routine, relativa alla gestione e cura personale
  • Partecipare attivamente a giochi motori in spazi chiusi e in spazi aperti, rispettando le regole
  • Conoscere le diverse parti del corpo e la loro funzionalità
  • Controllare e coordinare i movimenti del proprio corpo
  • Comprendere semplici comandi: sopra/sotto, alto/basso, dentro/fuori
  • Riconoscere le espressioni del viso con riferimento alle relative emozioni
  • Controllare la forza del corpo, valutare il rischio, coordinarsi con gli altri.
  •  Esercitare le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali.

Immagini, suoni e colori

  • Affinare la percezione e la conoscenza di forme e colori
  • Comunicare, esprimere emozioni, raccontare, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.
  • Eesprimere attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e utilizzare diverse tecniche espressive.
  •  Esplorare i materiali che ha a disposizione e  utilizzarli con creatività.
  • Ricostruire le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.
  • Scoprire il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

I discorsi e le parole

  • Sviluppare capacità d’ascolto
  • Sviluppare la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchire e precisare il proprio lessico.
  • Sviluppare fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie  emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso  il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività.
  •  Ascoltare e comprendere le narrazioni e la lettura di storie

La conoscenza del mondo

  • Distinguere le dimensioni grande-piccolo
  • Distinguere i concetti temporali prima-dopo
  • Sviluppare la sensibilità sensoriale attraverso l’esplorazione, la scoperta e l’uso di materiali
  • Sviluppare immaginazione e creatività per iniziare il processo di osservazione
  • Osservare i fenomeni naturali per individuare gli aspetti semplici per l’avvio del pensiero scientifico
  • Creare coinvolgimento e responsabilità nelle uscite
  • Sviluppare il rispetto e la cura per l’ambiente e la natura
  • Sviluppare immaginazione e creatività per iniziare il processo di osservazione
  • Osservare i fenomeni naturali per individuare   gli aspetti semplici per l’avvio del pensiero scientifico
  • Esplorare, porre domande, discutere, confrontare ipotesi, spiegazioni,

soluzioni e azioni.

Sezione Gabbiani e Farfalle (5 anni)

Campi di esperienza

 

Il sé e l’altro

  • I bambini di 5 anni iniziano ad aprirsi maggiormente al mondo esterno ed è il momento per coinvolgerli in attività collaborative che permettono lo sviluppo della propria personalità attraverso il confronto quotidiano.

Il corpo in movimento

  • I bambini di 5 anni hanno una presa di coscienza diversa rispetto ai 3 e ai 4 anni. La figura umana, la lateralità,il muoversi nello spazio (sia quello del foglio, che nell’ambiente che li circonda) sono concetti appartenenti a questa tappa evolutiva pronti per emergere e i laboratori di gioco-motricità, coding, logico-matematico ne permettono lo sviluppo.

Immagini, suoni e colori

  • Il bambino dell’ultimo anno della scuola ha piena consapevolezza di questi concetti, li utilizza e li rielabora attraverso l’aiuto dell’insegnante che propone attività in cui il bambino, avendoli ormai fatti propri, può affrontare operazioni e attività più elaborate (per esempio all’interno del laboratorio linguistico scoprono le parole attraverso la metafonologia).

 I discorsi e le parole

  • I bambini di 5 anni sono in grado di comporre frasi di senso compiuto, di usare parole adatte al contesto di riferimento e di sviluppare un pensiero più complesso. Riescono ad esprimere i loro bisogni e con il laboratorio linguistico prendono consapevolezza della forma delle parole e della loro importanza. 

La conoscenza del mondo

I bambini a questa età prendono coscienza del contesto e dell’ambiente che li circonda comprendendone e percependone l’importanza. Sotto la guida dell’insegnante i bambini possono percepire lo spazio circostante attraverso attività esperienziali ed emozionali calibrate in base alla loro età.

Progettazione didattica digitale integrata

Come previsto dal decreto del Ministero della Pubblica istruzione n 35 del 26 giugno 2020, la scuola, in caso di sospensione delle attività didattiche a causa dell’emergenza sanitaria vissuta dal nostro paese, attiverà modalità di didattica a distanza integrata.

Come specificato nelle linee guida, per ciò che concerne la scuola dell’infanzia sarà essenziale:

  • Mantenere i contatti con i bambini e con le famiglie
  • Individuare un calendario di attività
  • Progettare le attività attraverso diverse modalità di contatto, videochiamate, messaggio e/o videoconferenze.

La Scuola Materna Parrocchiale di San Carlo Canavese, in caso di emergenza attiverà dunque la didattica digitale integrata (DID)con le seguenti modalità:

La scuola assegnerà ad ogni docente una scheda telefonica per organizzare periodiche videochiamate con piccoli gruppi di bambini.

L’insegnante sarà reperibile a quello stesso numero telefonico in determinate fasce orarie, che verranno comunicate ai genitori, per colloqui o confronti con i genitori stessi.

Settimanalmente verrà postato sul sito ufficiale della scuola, in una sezione dedicata alla sola classe in questione, un’attività legata alla programmazione annuale che i bambini potranno svolgere a casa con l’aiuto di un adulto di riferimento.

In caso di assenza per quarantena di singoli alunni le insegnanti terranno i contatti con l’alunno in isolamento con le seguenti modalità:

  • Una telefonata o videochiamata con il bambino (concordata precedentemente con i genitori) a settimana.
  • Invio settimanale di un’attività da svolgere a casa per i due, tre e quattro anni.
  • Invio settimanale di due attività da svolgere a casa per i bimbi di 5 anni.

Allegato 1

Sezione Primavera

Scuola Materna Parrocchiale

di   San Carlo Canavese

1.1. Premessa

La Sezione Primavera, inserita all’interno della Scuola dell’Infanzia San Carlo Borromeo, ne condivide intenti, finalità e pensiero educativo. 

Il progetto educativo della Sezione Primavera nasce dall’esigenza di garantire la coerenza tra pensiero e azione, una coerenza che non si esplicita in modo rigido e standardizzato, ma con uno sguardo attento alla storia e all’individualità di ogni bambino. L’intenzionalità di noi educatrici viene, quindi, tradotta in scelte ed ipotesi non casuali, sufficientemente flessibili ed attente al fine di cogliere gli stimoli ed i bisogni provenienti dalle varie situazioni.

Il Progetto Educativo rappresenta un documento di riferimento fondamentale per le educatrici ed è uno strumento di informazione per le famiglie, attraverso il quale intendiamo rendere trasparenti e leggibili i principi fondamentali che ci guidano e le caratteristiche organizzative ed operative del nostro Servizio.

La sezione Primavera definisce annualmente una propria programmazione sulla base delle peculiarità, dei bisogni e degli interessi del gruppo di bambini frequentanti. 

Il Progetto Educativo si rivolge ai bambini, alle bambine e alle famiglie che ne sono i destinatari principali, collocandosi in una prospettiva di tipo relazionale dove servizio, Famiglia e Territorio sono interagenti e assumono le loro responsabilità nel rispetto delle specifiche competenze di ciascuno. 

  1. La Sezione Primavera e il gruppo di lavoro

La Sezione Primavera è annessa alla scuola dell’infanzia e ne fa parte a livello organizzativo, al fine

di garantire un percorso di continuità dentro una cultura per l’infanzia maturata nel corso degli anni e specifica per questo contesto.  La sezione accoglie 12 bambini della fascia di età 24/36 mesi, per   Il servizio è garantito da settembre a giugno e l’orario di apertura va dalle 8.00 alle 16.00. È comunque garantita la possibilità di accogliere il bambino dalle 7.30 alle 8.00 e di fare il ricongiungimento tra le 16.00 e le 17 grazie al pre e al post scuola.

Sono in servizio sulla sezione due educatrici ed un’ausiliare. Il gruppo è affiancato da una coordinatrice ed un responsabile amministrativo. 

3.Finalità educative

Nella particolare fascia di età compresa tra i 24 e i 36 mesi si assiste nel bambino al raggiungimento di molte conquiste: la maturazione dell’identità, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze inteso come consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e cognitive. I bambini hanno bisogno di:

  • Giocare
  •  Acquistare fiducia in sé, nelle proprie capacità e negli altri
  • Conquistare la capacità di orientarsi e compiere scelte autonome
  • Sentirsi amati ed accettati
  •  Sentirsi sicuri nella scoperta del mondo
  • Dialogare e relazionarsi con adulti e coetanei.
  • Essere felice

La sezione Primavera offre ai bambini la possibilità di vivere esperienze significative in un contesto relazionale ricco e stimolante, che lo aiuterà ad entrare in contatto con la propria interiorità, a riconoscere e ad esprimere bisogni, interessi e stati d’animo.  Si vuole creare uno spazio socio educativo che offra situazioni formative legate all’apprendimento, all’autonomia e alla socializzazione. I bambini sono chiamati ad essere protagonisti delle proprie scelte, portatori di un’individualità riconosciuta e valorizzata nei propri modi e tempi.  All’interno di questa dimensione, l’adulto si configura come sostegno e facilitatore nell’emergere delle potenzialità di ognuno, come riferimento rassicurante, disponibile ad accogliere i vissuti emotivi dei bambini, ad aiutarli a nominarli, ad esprimerli e ad elaborarli.

4.Inserimento

Il periodo dell’ambientamento nella sezione Primavera vede come protagonisti il bambino, il genitore che lo accompagna e le educatrici che li accolgono.  L’ambientamento viene seguito dalle educatrici, le quali costituiscono un riferimento privilegiato in questa prima fase di familiarizzazione.

Dal punto di vista del bambino, per ambientamento si intende la conquista di un modo di vivere il contesto con agio e serenità, attraverso la conoscenza graduale di spazi e oggetti e l’accettazione della presenza di altri adulti e altri bambini.

Per il genitore rappresenta, un momento importante per conoscere l’ambiente in cui il suo bambino trascorrerà la giornata e le educatrici che si prenderanno cura di lui. La presenza dell’adulto nel periodo dell’ambientamento è ritenuta indispensabile.  La figura familiare, infatti, costituisce la base sicura dalla quale il bambino può avventurarsi nell’esplorazione del nuovo ambiente; esso, gradualmente, da estraneo gli diventerà familiare e quindi capace di offrirgli rassicurazione anche quando il genitore si sarà assentato. Al genitore è richiesta una presenza che può variare in base alla serenità del bambino; nei primi giorni il bambino resterà con la sua mamma per qualche ora, gradualmente i tempi si allungheranno e il bambino si tratterrà per il pranzo e successivamente anche per il sonno pomeridiano. 

  1. La giornata educativa

Le routines

Con il termine “routine” ci si riferisce ai momenti di cura legati al pasto, al cambio, al sonno e ai riti di accoglienza e di ricongiungimento.  Questi momenti privilegiati, oltre a dare sicurezza al bambino, sono occasioni relazionali di particolare intimità e aiutano il bambino a crearsi schemi conoscitivi di previsione rispetto alle varie fasi della giornata; attraverso esse si rinsalda il legame che si instaura in particolare tra bambini ed educatrice, tramite la coerenza dei gesti, il rispetto dei ritmi e dei tempi di ogni bambino.  Nella sezione questi momenti sono occasioni importanti per stimolare l’autonomia, rendendo il bambino progressivamente in grado di “fare da solo”. 

La giornata comincia con l’accoglienza di ogni bambino, secondo specifici rituali che lo aiutano a salutare il genitore.  L’orario di entrata è dalle 8.00 alle 9.30, con la possibilità di chiedere l’entrata anticipata dalle 7.30. L’ accoglienza sarà in questo caso garantita dalle educatrici appositamente presenti in quella fascia oraria. La mattinata prosegue nella sezione, dove i bambini mangiano la

 

frutta ed hanno la possibilità sia di giocare autonomamente negli angoli sia di sperimentare materiali differenti proposti dall’educatrice nei momenti di attività strutturata. 

Il pranzo, viene servito verso le 11:30 e rappresenta un’occasione per assecondare il piacere dei bambini nella scoperta dei sapori e nella manipolazione del cibo. Nella sezione Primavera in particolar modo viene favorita l’autonomia, lasciando ai bambini la possibilità di fare da soli, prima con le mani e, successivamente, con l’uso di cucchiaio e forchetta. Il fatto di trovarsi in un gruppo di pari favorisce la reciproca imitazione e l’identificazione.

Altro momento importante e delicato è quello del cambio e dell’igiene personale. Nel rispetto dei tempi di ciascuno, questa è un’occasione di relazione privilegiata tra l’educatrice ed il bambino. Attraverso l’accudimento dell’essere cambiato e lavato il bambino conosce il proprio corpo ed instaura con le educatrici un rapporto di fiducia. L’essere toccato con delicatezza, senza fretta, con gesti lenti e l’essere guardato con dolcezza, rimandano al bambino un’immagine di sé positiva e gli infondono sicurezza.    

Dopo il pranzo segue un momento di rilassamento e coccole insieme all’educatrice, che facilita l’accompagnamento al sonno; il sonno è un momento particolare per il bambino in quanto avviene in modo differente per tempi ed abitudini da bambino a bambino. Richiede una grande capacità dell’adulto educatore di entrare in sintonia col bambino per favorire il più possibile un addormentamento sereno e per essere in grado di tranquillizzarlo: il suo semplice esserci rassicura il bambino e contribuisce al suo rilassamento/riposo.

 Il ricongiungimento avviene tra le ore 15,45 alle 16, con possibilità di prolungamento dalle ore 16,00 alle 17.

  1. Le attività: i “giochi speciali”

Attraverso il gioco il bambino conosce, apprende, si misura ed estende le proprie capacità; il gioco è una continua palestra fisica, cognitiva e sociale.  La sezione Primavera ha un compito formativo che non si articola attraverso l’insegnamento precoce di abilità e nozioni; qui si impara attraverso la scoperta e l’esplorazione liberamente condotte. Durante la giornata il bambino vive momenti di gioco libero o strutturato. Le principali attività proposte sono:   

  • Travasi: è il gioco della scoperta, segue e continua la stimolazione dello sviluppo sensoriale; è proposto ai bambini per favorire una maggiore padronanza di coordinazione. Il bambino, in questo modo, scopre le interazioni che ci possono essere tra più oggetti di varia natura.
  • Attività grafico-pittoriche: i bambini disegnano, scarabocchiano, dipingono spontaneamente, non c’è bisogno di insegnare loro come si fa. Attraverso queste attività i bambini esprimono e manifestano la loro rappresentazione dei vari aspetti della realtà e il loro vissuto emozionale. Il fine non è la produzione di qualcosa, ma semplicemente il lasciare un segno, una traccia, come affermazione della propria identità.
  • Manipolazione: questa attività riveste molta importanza perché attraverso di essa il bambino scopre se stesso e gli oggetti che lo circondano. La manipolazione permette di creare schemi mentali della realtà discriminando le differenti sensazioni che l’approccio diretto con le cose suscita. Per scoprire la natura di un oggetto, infatti, il bambino deve toccarlo, spostarlo, osservarlo, assaggiarlo…
  • Gioco simbolico: è il gioco del “far finta”: il bambino, anche se è ancora in una fase iniziale del suo percorso, riproduce ruoli ed attività degli adulti e comincia a rielaborare le esperienze vissute. Grazie al gioco simbolico il bambino può comprendere la realtà e trasformarla in base ai suoi desideri, trasformarsi in un’altra persona, costruire relazioni, sviluppare il linguaggio, prendersi cura di sé, degli altri e delle cose.

Gioco del movimento: i bambini sperimentano il “rischio controllato”. Salire, arrampicarsi, saltare, sperimentare, ricercare nuovi limiti da superare, affermare la propria autonomia in un ambiente dove possono giocare da soli senza pericolo fisico, né proibizioni accanto ad adulti disponibili. 

  • Lettura: tra i 24 e i 36 mesi il bambino è nella fase di avvio nell’acquisizione delle parole. Per questo è importante la narrazione di brevi storie, soprattutto a partire da esperienze della vita quotidiana, dove la pronuncia scandita dei nomi consentirà al bambino il processo di apprendimento e memorizzazione. I libri racchiudono in sé innumerevoli possibilità: i bambini li prendono, li sfogliano da soli o in compagnia, amano ascoltare le storie…ma il libro è molto di più…è veicolo di fantasia, accresce la creatività, il piacere di scoprire cose nuove, stimola il linguaggio, rafforza il legame adulto/bambino e favorisce momenti di condivisione nel gruppo. 
  • Drammatizzazione: la drammatizzazione è una delle attività preferite dai bambini perché favorisce e rafforza lo sviluppo del nascente gioco simbolico. Essa invita il bambino ad usare il proprio corpo per esprimere se stesso e le proprie emozioni. Queste esperienze rafforzano la consapevolezza di sé – del proprio corpo e delle proprie emozioni – e concorrono ad un’armonica strutturazione della propria identità. Il laboratorio di drammatizzazione prevede la lettura di storie semplici e significative per il bambino, rappresentazioni attraverso giochi con marionette, percorsi tattili e corporei… alla scoperta di nuove emozioni. Tali esperienze sono pensate per avvicinare il bambino ai primi approcci di rielaborazione della storia. È un laboratorio basato sull’esperienza concreta e creativa e non sull’ascolto passivo.
  1. Condivisione di progetto e continuità con le sezioni della scuola dell’infanzia

Proprio per il rispetto del principio di continuità, il percorso formativo del bambino verrà sostenuto e rafforzato, in modo da accompagnare il passaggio alla scuola dell’infanzia facilitandone l’adattamento.

La sezione Primavera condivide la stessa modalità di progettazione, adattando il medesimo sfondo integratore con la cura di adattare obiettivi e finalità alle esigenze e competenze dei singoli bambini frequentanti.

  1. Relazione tra Servizio e famiglia

Un servizio per l’infanzia si identifica come un luogo di relazione, di conoscenza e partecipazione coinvolgendo non solo i bambini, ma anche i loro genitori. I rapporti tra il Servizio e la Famiglia sono fondamentali per costruire una base coerente e sicura intorno al bambino, e per avere una continuità educativa tra casa e nido. Diventa quindi importante la relazione con i genitori e la costruzione di un rapporto di fiducia tra genitori ed educatori. La fiducia è un processo lento che presuppone la conoscenza; le educatrici riconoscono il valore di un rapporto fiduciario e lo ritengono importante per due motivi principali:

  • lo scambio e il confronto con la famiglia sono indispensabili per aiutare le educatrici a conoscere ogni bambino nella sua specificità e unicità;
  • affinché un bambino cresca sereno è necessario che le persone che si prendono cura di lui condividano i principi, le aspettative, le ansie che il processo educativo genera intorno a sé. Per questo motivo le relazioni con le famiglie non sono un accessorio, bensì costituiscono un aspetto basilare del processo educativo.

Il servizio e la famiglia diventano una comunità educante.